Bitti è un comune di circa 3500 abitanti situato in provincia di Nuoro da cui dista 38 km. Il paese prende il nome dal sardo sa bitta (cerbiatta). Secondo una leggenda, infatti, una cerbiatta venne uccisa da un cacciatore mentre si abbeverava in una fonte, l’attuale fontana de “Su Cantaru” all’interno del paese.
Le origini del paese risalgono alla preistoria. Il primo nucleo urbano si costituisce però solo in epoca romana. Viene citato nel 1170 circa con il nome di “Bitthe”. Durante il Medioevo Bitti diviene capoluogo di curatoria del Giudicato di Gallura e poi, nel XIV secolo, entra a far parte del Giudicato di Torres. Entra quindi a far parte del marchesato di Orani.
L’abitato, disposto ad anfiteatro, si è sviluppato intorno a un nucleo storico al cui centro è la chiesa di San Giorgio, e conserva le tipiche costruzioni in pietra.
L’attività prevalente è l’allevamento ovino: nel paese operano infatti circa 150 aziende zootecniche. Abbondante è anche la produzione lattiero-casearia, in particolare del formaggio pecorino, e del “pane carasatu”, che viene venduto non solo in Sardegna, ma anche nella Penisola e all’estero. Importante è anche la produzione artigianale di tappeti tessuti con il caratteristico telaio verticale, di ceramiche artistiche e la lavorazione del ferro e del legno.
Oltre al formaggio pecorino, a Bitti si produce la salsiccia, il “pane Carasatu” e alcuni dolci tipici. In campo culturale, Bitti è celebre per il suo gruppo musicale Tenores de Bitti.
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